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La speranza è un essere piumato
che si posa sull’anima,
canta melodie senza parole
e non finisce mai
La brezza ne diffonde l’armonia,
e solo una tempesta violentissima
potrebbe sconcertare l’uccellino
che ha consolato tanti.
L’ho ascoltato nella terra più fredda
e sui più strani mari.
Eppure neanche nella necessità
ha chiesto mai una briciola – a me.

(Emily Dickinson)
Postato il 5-Oct-2023 alle 6:58:41 • Rispondi
• By Valentina Federico... FB (da: Tua FeRNy)

"...Tu che canti, tu che parli, tu che respiri, tu che vivi. Io che ascolto musica, io che sto zitto, io che mi tengo l’aria dentro per non fare rumore e perdermi un po’ di te, io che muoio.
Io che ti amo, Janet.
Ti lascio un biglietto qui, per strada, lo trovi sotto questo salice piangente che non vuole piangere più.
“C’è la neve nei miei ricordi, c’è sempre la neve e mi diventa bianco il cervello se non la smetto di ricordare. Tanto qua sotto nulla è peccato…”
Nulla. Neppure il mio amore."


Postato il 7-Sep-2023 alle 13:51:48 • Rispondi
• Ovunque tu sia... (da: Tua FeRNy)

Ovunque tu sia
tu sei per me ..
nostalgia
che non passa
mai !

Susan Randall
Postato il 6-Sep-2023 alle 8:10:42 • Rispondi
• Il colore dei pensieri... (da: Tua FeRNy)

Ci sono ricordi del
cuore che non
possono essere
raccontati e giorni
di nostalgiche
malinconie che
non possono essere
capite...
E poi c'è il mio cuore
che d'amore batte
sempre per te

Riem Franca
Postato il 1-Aug-2023 alle 16:32:48 • Rispondi
• Giovannino Agnelli... (da: Tua FeRNy)

È la notte delle preghiere e delle speranze quella del 10 dicembre 1997.
Per la Juventus, certamente, chiamata a battere il Manchester United in Champions League e a sperare in una combinazione di risultati favorevoli dagli altri campi per potersi qualificare per i quarti di finale.
Ma soprattutto per Giovannino Agnelli, nuovamente in tribuna al Delle Alpi, dopo tanto tempo, assieme a suo padre Umberto, ai suoi amici, ai suoi cari.

Il ragazzone sorride, saluta, si sistema al suo posto. Pare star bene, la gente vedendolo pare rincuorarsi sul suo stato di salute.
Si riaccende la fiducia in quella notte del 10 dicembre. La notte delle amare illusioni.

Giovanni Alberto Agnelli nasce a Milano nel 1964 dall'unione tra Umberto Agnelli e Antonella Bechi Piaggio, erede dell'omonima azienda di motocicli rilevata dalla Fiat.
A soli 10 anni assiste al divorzio tra i suoi genitori e segue la madre ad Atlanta in Georgia. Sia Umberto che Antonella si risposeranno nel giro di un anno.
Negli States il figlio di Umberto studia in maniera brillante e si laurea alla Brown University in relazioni internazionali.

Nel 1982 torna in Italia e comincia a lavorare in Fiat, ma sotto lo pseudonimo di Giovannino Rossi. Da allora verrà sempre chiamato così, anche per distinguerlo dagli omonimi di famiglia.
Ed esattamente come per il resto dei suoi famigliari, la passione più grande è una sola: quella bianconera.
Non si perde un match della Juventus, è sempre presente in tribuna con suo padre, il suo fratellino Andrea a cui è legatissimo e suo zio Gianni. Segue con trasporto la squadra, arrivando anche ad allenarsi con Platini e soci nei ritiri di Villar Perosa.
I problemi del cugino Edoardo spingono l'Avvocato e il Dottore a designare proprio Giovannino come erede dell'intera galassia Fiat, Juve compresa. Sarà lui a condurre la Vecchia Signora e l'impero automobilistico nel terzo millennio.

Nel 1993 viene posto a capo della Piaggio. La sua presidenza è una benedizione per il marchio che acquisisce nuova linfa, lanciandosi in una nuova stagione di successi.
Giovannino mostra tutte le sue eccezionali doti, dimostrandosi un imprenditore illumimato, attento a mettere al centro di tutto in primis le esigenze delle persone, della intera collettività e dell'ambiente prima ancora che quelle dell'impresa.
Si fa benvolere da tutti, nel mondo degli affari e della politica. Pare essere davvero l'uomo giusto al posto giusto.

Nel 1996 sposa una vecchia compagna dei suoi studi universitari, Frances, che presto imparerà che per suo marito l'ideale di serata romantica non è affatto una cenetta a lume di candela, ma il posticipo serale della Juventus. Ancora una volta la Juve pravale sul resto. Per un Agnelli non può essere altrimenti, specie per un Agnelli destinato con l'arrivo del nuovo millennio ad assumere la presidenza dell'amato giocattolo di famiglia.
Tutto sembra perfetto, magico. Ma il destino incombe dietro l'angolo.

Nel 1997 Giovannino accusa dei dolori allo stomaco. Le analisi sono spietate: cancro intestinale, una rara forma per giunta.
È lui stesso a dare la notizia al mondo in conferenza stampa, rassicurando i giornalisti di guarire entro l'estate.
Il ragazzo è forte e ha la giovinezza dalla sua. Le speranze di guarigione sono alte.

Le cose, invece, non vanno come sperato. Le cure speciali cui si sottopone negli Stati Uniti il giovane Delfino di casa Agnelli, non arrestano il male.
Capito di non avere tanto tempo, Giovannino chiede a sua moglie incinta di dare al mondo la loro figlia prima che per lui sia troppo tardi. Il 16 settembre nasce così Virginia Asia.

Ed eccoci al punto di partenza. Il tempo per Giovannino sta per scadere ed esprime un ultimo desiderio: vedere ancora una volta la Juventus.
Il 10 dicembre il suo ritorno al Delle Alpi non è, dunque, quello di un uomo in via di guarigione, ma nessuno sa nulla.
I 90 minuti di gioco però fanno sparire magicamente tutto: la malattia, il dolore, ogni cosa. Esistono solo il campo, due porte, il pallone e quelle maglie bianconere.

La Juventus fa un ultimo regalo al suo giovane principe.
Nei minuti finali, proprio mentre Giovannino si incammina verso l'uscita in anticipo sul fischio finale per evitare contatti con la stampa, Zidane va sul fondo e mette dentro un pallone che Inzaghi spinge di testa in rete, superando Schmeichel.
Il Manchester è battuto 1-0. L'Olimpiacos pareggia con il Rosemborg e Madama, miracolosamente, supera il girone.
I due giorni successivi Giovanni Alberto li trascorre in famiglia. Il 13 dicembre si confessa, riceve la comunione e poi si spegne. A soli 33 anni!

Muore giovane chi è caro agli dei si dice.
Evidentemente Giovannino Agnelli era davvero molto caro lassù, ma nel corso della sua breve vita ha avuto modo di rendersi caro per tantissime persone anche quaggiù.



Postato il 31-Jul-2023 alle 21:22:38 • Rispondi
• Frammenti... (da: Tua FeRNy)

“Sai, ogni tanto mi capita ancora di vederti, quando chiudo gli occhi certe sere prima di dormire. A volte vorrei poterti rincontrare, anche solo per cinque minuti. E ne avrei di cose da dirti, non mi basterebbero cinque minuti ma se li avessi me li farei bastare.
Ti direi che mi manchi, che ci manchi.
Ti direi che sto bene, che me la cavo.
Lo so che ci sei, che non mi hai lasciato, che mi proteggi.
So che non sbaglio a guardare il cielo e a dirti grazie quando torno a sorridere.
Grazie per vivere ancora in me.
Postato il 29-Jul-2023 alle 18:01:05 • Rispondi