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Un giorno un ragazzo chiese al vecchio saggio
quale fosse la cosa più forte.
Dopo qualche minuto, il saggio gli rispose:
“Le cose più forti al mondo sono nove:
Il ferro è forte, ma il fuoco lo fonde.
Il fuoco è forte, ma l'acqua lo spegne.
L'acqua è forte, ma nelle nuvole evapora.
Le nuvole sono forti, ma il vento le disperde.
Il vento è pure esso forte, ma la montagna lo ferma.
La montagna è forte, ma l'uomo la conquista.
L'uomo è forte, ma purtroppo la morte lo vince.”
"Allora è la morte la cosa più forte!" esclamò il ragazzo.
"No" gli rispose il vecchio saggio.
" È L'AMORE, perché sopravvive alla morte!"

Cit.
Postato il 4-Jun-2023 alle 11:24:44 • Rispondi
• Sempre insieme... (da: Tua FeRNy)

“Sei morta un sabato mattina. E ti ho fatto mettere qui, sotto il nostro albero. E ho preso la casa di tuo padre e l'ho fatta abbattere. Mamma diceva sempre che morire fa parte della vita. Magari non fosse così. Il piccolo Forrest se la cava benissimo, sì. Presto ricomincerà la scuola. Gli preparo colazione, pranzo e cena, ogni giorno. Sto molto attento: lui si pettina i capelli e si lava i denti ogni giorno. Gli insegno a giocare a ping-pong. Okay, ora...Forrest, tocca a te. È molto bravo. Peschiamo tanto. Ogni sera leggiamo un libro. Com'è intelligente, Jenny! Saresti fiera di lui. Io lo sono. Sai, ti ha scritto una lettera. Dice che non posso leggerla. Non devo farlo, perciò la lascio qui per te. Jenny...non lo so se mamma aveva ragione, o se se ce l'ha il tenente Dan. Non lo so, se abbiamo ognuno il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza. Ma io credo...può darsi le due cose. Forse le due cose capitano nello stesso momento. Mi manchi tanto, Jenny! Se hai bisogno di qualcosa non sarò molto lontano.”

ForrestGump (1994) RobertZemeckis


Postato il 21-May-2023 alle 11:01:11 • Rispondi
• Zia SARA... NO (da: Tua FeRNy)

ALZHEIMER

E alla fine s’impara anche a scriverlo correttamente: alzheimer
s’impara che non è il medico tedesco delle barzellette.
s’impara ad incassare quel pugno nello stomaco ad ogni battuta inconsapevole riferita ad una persona un po’ sbadata: “se vai avanti così ti viene l’alzheimer”
s’impara la rabbia, la disperazione, l’impotenza.

non si impara ad accettarlo, forse s’impara a conviverci.
s’impara, inermi, a vedere andare in frantumi la Sua dignità.
s’impara a sentirsi chiamare mamma da chi nonna si faceva chiamare.
s’impara a sentirsi dire: “scusi, ma lei chi è?”.
s’impara a sentirsi domandare, da chi cucinava per te, come si mettono i bicchieri sulla tavola.
s’impara ad indossare camicie stese per i polsini.
s’impara a spiarla di nascosto mentre va a buttare il pattume perché poi smarrisce la strada del ritorno.
s’impara, si deve imparare, a non arrabbiarsi quando dimentica le cose, fa pasticci e confonde gli oggetti.
s’impara a non contraddire.
s’impara a rispondere all’aggressività con una carezza.
s’impara a sorridere anche quando piangi dentro.
s'impara a sciacquare dentiere.
s'impara a lavare il Suo corpo. s’impara la naturalezza di ogni gesto.
s’impara a mettere pannolini.
s’impara ad armeggiare con ossido di zinco e rossori.
s’impara ad imboccare. s'impara il ritmo perfetto tra un cucchiaino di cibo e l’altro.
s’impara ad accettare che quel cibo ti toccherà frullarlo come un omogeneizzato.
s'impara a calibrare la giusta boccata d'acqua affinché non vada di traverso.
s’impara ad accettare che quell’acqua ti toccherà raddensarla come gelatina.
s'impara, si deve imparare, a non arrabbiarsi quando non mangia. mangerà domani. quel domani che non ci sarà quando la capacità di deglutire sarà compromessa.
s’impara… si cerca di imparare a capire se ha freddo, caldo, fame o sete.
s’impara a parlare di tutto e di niente.
s’impara a non avere risposte.
s’impara a rassicurarla anche quando di rassicurante c’è ben poco.
s’impara ad accettare il silenzio della sua bocca e del suo sguardo.
s’impara a parlarle, nonostante tutto.
s’impara a dare abbracci e baci che non possono essere ricambiati.
s’impara a dirle ti voglio bene. sempre e comunque.
s'impara a fare punture. s'impara a farne tante.
s’impara ad avere paura. paura di un colpo di tosse. paura che soffochi.
s’impara a dire che sarebbe giusto che chiudesse gli occhi. ormai.
s’impara a sentirsi in colpa per averlo pensato.
s’impara a fare i conti con il vuoto.

Agli 800mila malati di alzheimer, ai loro famigliari, a mia Nonna.

scritto da Erika Corgh
Postato il 10-May-2023 alle 12:19:43 • Rispondi
• Ti auguro tempo... (da: Tua FeRNy)

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non
solo per te stesso,ma anche per donarlo agli altri.
ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno , ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.

Elli Michler (1923- 2014) - poetessa tedesca

Postato il 17-Mar-2023 alle 8:39:45 • Rispondi
• Delizia... (da: Tua FeRNy)

Mamma e papà accompagnavano tutti gli anni in treno Martino, il figlio, dalla nonna per l'estate e poi tornavano a casa con lo stesso treno l'indomani.

Il ragazzo, quando cresciuto, disse ai suoi genitori:
- Sono già grande, cosa dite se quest'anno provo andare dalla nonna da solo?

Dopo un breve dibattito, i genitori furono d'accordo. Eccoli in piedi sul marciapiede della stazione, salutando, dando l'ultimo consiglio dal finestrino, mentre Martino continua a ripetere:
- Sì, lo so, lo so, l'avete già detto cento volte ...!

Il treno sta per partire e il padre: - Figlio, se improvvisamente ti senti male o sei spaventato, questo per te! - e mette qualcosa nella tasca del ragazzo.

E ora il ragazzo è solo, seduto in carrozza, senza genitori, per la prima volta, guardando qualcosa dal finestrino.

Intorno, persone estranei spingono, fanno rumore, entrano nello scompartimento, escono, il bigliettaio gli fa commenti sul fatto che sia solo, qualcuno lo ha guardato anche con dispiacere e improvvisamente il ragazzo si sente a disagio e ogni volta sempre più.

E ora si spaventa. Abbassa la testa, si rannicchia in un angolo del sedile, le lacrime cominciano a scendere.

In quel momento ricorda che suo padre gli ha messo qualcosa in tasca.

Con mano tremante cerca a tentoni un pezzo di carta, lo apre - Figliolo, sono nell'ultima carrozza -

P.S. È così che nella vita dobbiamo lasciare andare i figli, fidandoci di loro, ma dobbiamo essere sempre nell'ultima carrozza in modo che loro non abbiano paura... Per essere vicini - finché saremo vivi.
Postato il 31-Jan-2023 alle 13:10:16 • Rispondi
• Il colore dei pensieri... (da: Tua FeRNy)

Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede “permesso”, quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire “grazie”, e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere “scusa”, in quella famiglia c’è pace e c’è gioia. Ricordiamo queste tre parole: "permesso, grazie, scusa."

Papa Francesco
Postato il 29-Jan-2023 alle 19:31:53 • Rispondi

RE: Il colore dei pensieri... (da: Carmen)
<3
Risposta del 30-Jan-2023 alle 19:27:07 • Rispondi